martedì 25 ottobre 2016

Puntare sul Back Office della PA e poi sul Front Office

#agendadigitale. #ICT  #PA : Leggo di avvio di nuovi portali per l'accesso ai servizi per il cittadino , l'ipotesi è quella di usare Italia .it ( su cui , a detta di repubblica pare ci sia un braccio di ferro istituzionale tra beni culturali e pcm) , beh devo dirvi che ho dei forti dubbi. Ho visto già questo film anni fa con il cnipa e con il portale dei servizi al cittadino... un grande flop... qui occorre innanzitutto pensare al back Office e lo ripeterò all'infinito dal minimo di esperienza sul campo  che ritengo di avere.... Io farei una consultazione per individuare i 5 servizi più importanti per i cittadini da digitalizzare e con il massimo ritorno in termini di efficienza . Poi procederei attraverso modalità di codesign alla reingegnerizzazione dei processi che tengano conto di #Spid e del #cloud , poi procederei alla standardizzazione (attraverso linee guida , componenti software , strumenti di comunicazione, e ontologie condivise ) della metodologie di reingegnerizzazione e sviluppo dei nuovi servizi . Bisogna costruire una piattaforma sul cloud ( secondo una logica SOA) per il disegno semplice di servizi che integri componenti comuni come spid , pagopa etc... 
Poi pubblicherei questi nuovi servizi , sponsorizzandoli e individuando anche modelli di business che possano coinvolgere privati per la sostenibilità delle piattaforme ICT . Poi monitorerei continuamente questi servizi attraverso indicatori visibili su cruscotti pubblici , in modo da definire nuovi servizi e politiche ICT , sulla base di dati oggettivi rilevati e pubblici. Questo è un primo passo ... poi occorre pure premiare i #dirigenti che implementano questi servizi e innovano....

La civiltà dei flussi

Alla città del futuro dovremo saperci adeguare sempre di più in quanto ci stiamo muovendo verso la “civiltà dei flussi”: flussi di dati, di mezzi di trasporto, di persone, di nuove culture in comunicazione continua e fortemente interagenti gli uni con gli altri.
Il mondo digitale costituirà supporto costante a tutti questi flussi e con esso dovremo convivere con convinzione crescente, ma con grande attenzione. Tale mondo può apparire pervasivo, coinvolgente, affascinante da certi punti di vista, ma occorre tenere in conto che accanto ad ogni rivoluzione tecnologica sono presenti aspetti da non sottovalutare, che potrebbero generare nuove problematiche di non semplice soluzione.A chi stiamo dando il controllo dell’enorme quantità di dati digitali e del loro smistamento? Quali metodologie saranno adottate per il processo di semplificazione e di gestione?
Come verranno scelti e compressi o sintetizzati i dati per un razionale immagazzinamento per poterli poi farli riapparire auspicabilmente senza distorsione al momento del bisogno?
Saranno preservati gli effetti psicologici legati alle emozioni, alle empatie, al senso di meraviglia che una normale comunicazione comporta?
Potrebbe diventare tutto più veloce al punto in cui potremmo sentirci lontani invece che vicini, le transizioni ricco-povero potrebbero accelerare, a seguito di repentine variazioni procurate da manipolazioni dei titoli in borsa generando situazioni poco sostenibili e poco tollerabili.
I destini del mondo potrebbero essere composti e decomposti con velocità non facilmente predicibili....

giovedì 20 ottobre 2016

Reingegnerizzare per creare efficienza e ridurre rischi di corruzione

Quando si parla di anticorruzione , di piani anticorruzione, di misure anticorruzione, viene in mente tanta ma tanta burocrazia inutile... ed in effetti spesso è così! Bisogna invece cambiare il punto di vista, cambiare la logica.Ciascun manager pubblico dovrebbe cominciare a riflettere in questo modo: i processi di cui sono responsabile sono efficienti? Esistono modi migliori per realizzarli? Vale la pena di reingegnerizzarli magari utilizzando i benefici delle tecnologie ICT? Se la risposta è sì e si ha  la possibilità  e la forza di cambiarli allora forse avremo anche ricadute positive e automatiche su una riduzione dei potenziali rischi di corruzione, e qui vi faccio un esempio concreto. Io sono responsabile del processo di accreditamento degli enti di formazione che fino all'anno scorso non era informatizzato. Quest'anno siamo riusciti a modificare il processo di accreditamento degli enti di formazione inserendo una procedura completamente digitale  (http://www.istruzione.it/pdgf/ ).Questo consente da un lato di avere certezza che le richieste siano complete di tutta la documentazione prevista, dall'altro che nessuno durante il processo possa modificare le singole richieste . Questo riduce anche i rischi di corruzione, ma è un risultato "gratis" ottenuto a partire dalla reingegnerizzazione dei processi e dall'introduzione di tecnologie ICT che comunque generano efficienza per tutto il processo. 

giovedì 6 ottobre 2016

C'è bisogno di Investire nel capitale professionale delle PA

Alcune considerazioni serali...: Il piano nazionale per la #formazione docenti ( https://www.slideshare.net/mobile/miursocial/piano-per-la-formazione-dei-docenti-il-documento )è anche metodo, un metodo che può essere riutilizzato in generale nella pubblica amministrazione che ha tanto bisogno di valorizzare il proprio personale, di ripartire dalla riscoperta di quei valori etici che sono alla base di un servizio operato in favore dello Stato e che , a mio avviso sono il vero deterrente contro il malaffare e la #corruzione! Bisogna fare in modo che i dipendenti pubblici credano nello Stato e nell'importanza di svolgere il proprio lavoro per il bene del Paese! È importante ascoltare i dipendenti, concedere loro momenti di ascolto e di visibilità può gratificare il lavoro svolto, indipendentemente da benefici economici..C'è bisogno in tutta la pubblica amministrazione di "sviluppo professionale continuo" , non possiamo più prescindere , sia per i #dirigenti che per i #funzionari e gli #impiegati, di nuove competenze ad esempio nelle lingue straniere, nelle #tecnologie, nella #leadership e nella collaborazione, nel dialogo con i cittadini... servono dipendenti pubblici che collaborino, che costruiscano reti di conoscenza per risolvere problemi velocemente e che semplificano la vita.... per fare questo occorre si cambiare prospettiva è ripensare la PA e i #processi che generano servizi, ma è anche necessario gestire il #cambiamento, investire sulle persone, sul capitale professionale, culturale e sociale , ancora " puro" presente nella #PA, coltivarlo , farlo crescere favorendo momenti di scambio di pratiche e di esperienze ( troppo spesso si è soli nella PA ed in continua competizione, una competizione negativa, che blocca le attività piuttosto che innalzare la qualità dei servizi ... ) , attivando una formazione sul campo con tutor anziani bravi che supportano i " meno anziani"( perché purtroppo giovani non ce ne sono...) e ne ascoltano le idee ... insomma c'è bisogno di più "amore" per il lavoro alle dipendenze dei "cittadini" ... comunque a breve cercherò di scrivere un articolo più lucido su questi temi , riprendendo anche quanto previsto dal piano formazione per i docenti, perché li c'è molto che può essere riutilizzato anche per le oltre 10.000 PA che hanno bisogno di una nuova e veloce spinta al cambiamento..... :-)

sabato 1 ottobre 2016

Riflessioni serali per una PA più digitale

Mie riflessioni serali, di getto: In questo momento in cui Piacentini ha assunto un ruolo politico forte  per il digitale , secondo me occorrerebbe fare questo per dare una spinta specifica:
1) comporre un mix di figure sia esterne che interne  a palazzochigi, perché c'è bisogno di essere disruptive ma anche di conoscere la macchina pubblica ( la strada degli avvisi mi sembra un buon punto di partenza...) 
2) fare una consultazione veloce pubblica sui 20 servizi più importanti che il cittadino vorrebbe digitalizzati o comunque reingegnerizzati. 
3) fare in modo di reingegnerizzare questi servizi individuati tramite consultazione ( anche attraverso metodologie di codesign) , standardizzando il più possibile  e digitalizzarli usando tecnologie cloud , spid etc....
4) mettere a disposizione questi servizi On line misurandone e valutandone l'andamento...
5) diffondere la metodologia di reingegnerizzazione  in modo da attuarla ed estenderla ad altri servizi della PA . In questo senso bisogna lavorare per ambiti o macro servizi.
6) individuare servizi dei privati che possano nascere o abilitarsi dai servizi delle PA attivati e quindi favorirne lo sviluppo e l'integrazione.
7) nel frattempo è importante anche ripensare i servizi di staff delle PA come ad esempio la gestione del personale , degli acquisti , della logistica , cercando di razionalizzare attraverso il cloud la gestione dei processi con pochi sistemi digitali che hanno dimostrato di funzionare. 
Per ora mi fermo qui ma c'è veramente tanto da fare e poco tempo e bisogna rimboccarsi le maniche quindi coraggio ! Io mi auguro che ci sia veramente la voglia di incidere su un cambiamento radicale verso il digitale però , questa volta molto più orientato alla  reingegnerizzazione dei processi .