domenica 25 febbraio 2018

Dalla cooperazione applicativa alla blockchain. Una nuova tecnologia per le pubbliche amministrazioni guidata dai processi e finalizzata a erogare servizi al cittadino e alle imprese.

Uno dei grandi problemi del nostro Paese risiede nell’interoperabilità intesa come scambio dati tra pubbliche amministrazioni. Non è infatti mai decollata la cooperazione applicativa definita nel paradigma dell’ architettura SOA ( Service Oriented Architecture) nel Sistema pubblico di Connettività con le tecnologie dei web service implementate nelle Porte di Dominio


La cooperazione applicativa era infatti finalizzata all'interazione tra i sistemi informatici delle pubbliche amministrazioni per garantire l'integrazione delle informazioni e dei procedimenti amministrativi. Aspetto questo fondamentale, soprattutto se lo consideriamo congiunto con il fatto che la realizzazione del SPC sarebbe dovuta avvenire  consentendo uno sviluppo architetturale ed organizzativo che garantisse la natura federata, policentrica e non gerarchica del sistema, in piena sintonia con quanto previsto dal nostro ordinamento giuridico a seguito della riforma federale del titolo V.

Il significato andava quindi ben oltre la semplice possibilità di scambiare dati e informazioni. Si trattava di garantire un accesso effettivo, in tempo reale, da parte di una amministrazione, con pieno valore giuridico, a servizi e a basi di dati, di un’altra amministrazione, per usare concretamente i dati e le stesse informazioni presenti, in quel momento nei sistemi informativi. 

In questo scenario era naturale anche immaginare la possibilità di aggiornare i sistemi informativi di interesse di più amministrazioni con dati immessi da ciascuna, per quanto di competenza. Conseguenza diretta sarebbe stata la possibilità di eseguire anche procedimenti informatizzati tra diverse amministrazioni, nelle quali ciascuna avrebbe potuto inserire dati ed eventuali documenti informatici. Si trattava concettualmente di una visione estremamente innovativa per quei tempi ( 2004-2005) che purtroppo non ha avuto seguito se non in qualche amministrazione avanzata nell’utilizzo delle tecnologie come INPS, agenzia delle entrate, etc.

A distanza di oltre dieci anni si stanno consolidando nuovi paradigmi che sfruttano tecnologie emergentiche potrebbero cambiare il modo di far dialogare le pubbliche amministrazioni e di erogare servizi ai cittadini ed imprese. Una di queste tecnologie è la blockchain, su cui si vuole dare nel seguito una descrizione puramente generale e sicuramente non esaustiva ma utile per un primo approccio alla tematica. Inoltre al fine di facilitare la comprensione delle sue potenzialità, verrà descritto un  suo possibile impiego  per il servizio di cambio di residenza.


Cosa è la blockchain?

La blockchain ( ce ne sono di diversi tipi) è una tecnologia digitale che combina meccanismi crittografici, di gestione dei dati, di rete e di sistemi di incentivi per sostenere il controllo, l'esecuzione e la registrazione delle transazioni tra le parti. Un blockchain ledger è una lista ('catena') di gruppi ('blocchi') di transazioni. Le parti che propongono una transazione ( ad esempio cittadino e pubblica amministrazione) possono aggiungerla a un gruppo di transazioni destinate a essere registrate in un “libro mastro”. L'elaborazione dei nodi all'interno della “comunità blockchain” prende alcune di queste transazioni, ne controlla l'integrità e le registra in nuovi blocchi sul libro mastro. I contenuti del registro blockchain sono replicati su molti nodi di elaborazione distribuiti geograficamente. Questi nodi di elaborazione gestiscono congiuntamente il sistema blockchain, senza il controllo centrale di una singola terza parte attendibile. Nondimeno, il sistema blockchain garantisce che tutti i nodi raggiungano un consenso sull'integrità e sui contenuti condivisi del registro blockchain.

Le transazioni tra le parti come ad esempio,  pagamenti, impegni, registrazioni, autorizzazioni, certificazioni, nonchè il coordinamento dei processi sono fondamentali nelle operazioni della pubblica amministrazione e dell’impresa. Tradizionalmente, queste transazioni sono sempre state realizzate da terze parti affidabili come agenzie, banche, studi legali, società di revisione e fornitori di servizi in settori specifici. La Blockchain fornisce un modo diverso di supportare queste transazioni, eliminando gli intermediari. Invece di fidarsi di terze parti, la fiducia risiede nella maggioranza dei nodi che gestisce congiuntamente la blockchain e sulla piattaforma tecnologica condivisa che costituisce l’infrastruttura nella quale avvengono le transazioni.

La tecnologia blockchain è stata originariamente utilizzata per la valuta digitale Bitcoin, ma ora viene implementata in molte altre piattaforme e utilizzata per molti altri scopi. Proprio come un database tradizionale, in linea di massima una blockchain può essere utilizzata per rappresentare transazioni o informazioni in qualsiasi tipo di organizzazione nelle imprese o nelle società. Tuttavia, la blockchain è molto diversa dai database tradizionali e l'intera gamma di conseguenze tecniche, organizzative e sociali delle sue implicazioni non è ancora stata ben compresa.


Esistono diversi tipi di blockchain e per fornire una visione più generale di questa tecnologia occorre esaminare una serie di possibili scenari d’uso. Ad esempio, il sistema Bitcoin è un "blockchain pubblica", che consente una partecipazione pubblica illimitata sia in termini di funzionamento che di utilizzo. Altri sistemi ben noti, come la blockchain di Ethereumsono simili. È possibile utilizzare una blockchain anche all'interno di un contesto privato, ad esempio su una rete privata virtuale. In questo caso si parla di un tipo di "blockchain privata", che consente forti controlli di accesso. Molti consorzi industriali, come Hyperledger, R3CEV e Ripple, stanno attivamente sviluppando soluzioni di blockchain private specializzate. Ciò consente di supportare un numero inferiore di nodi di elaborazione rispetto alle soluzioni di blockchain pubbliche, a favore di una maggiore garanzia in termini di sicurezza e di prestazioni. Quando un gruppo di società o organizzazioni realizza insieme una blockchain privata, questa viene talvolta definita una "blockchain del consorzio".

Alcuni autori distinguono poi tra tecnologia blockchain e "tecnologia ledger distribuita" (DLT). Un libro mastro distribuito è in qualche modo una nozione più astratta, che cattura uno scopo per l'uso: la replica distribuita di registri di transazioni verificabili, condivisi tra le parti di interesse. Mentre le tecnologie blockchain pubbliche o private possono essere utilizzate per implementare un libro mastro distribuito, esistono invece approcci tecnologici alternativi che potrebbero essere utilizzati. Ad esempio, il sistema Corda  implementa i registri distribuiti tra le parti, ma a differenza della maggior parte dei sistemi blockchain non ha un libro mastro globale che è controllabile indipendentemente da tutti i nodi di elaborazione. 

L’effettiva riuscita di un’operazione di un sistema blockchain si basa su diversi elementi chiave, tra cui:

• criteri di integrità appropriati da verificare per ogni transazione (e blocco);
• la correttezza del software e dei protocolli tecnici del sistema;
• forti meccanismi crittografici per identificare le due parti coinvolte nella transazione e verificare la loro autorità per aggiungere nuove transazioni; 
• una serie di meccanismi di incentivi per motivare i nodi di elaborazione a partecipare alla comunità e comportarsi onestamente, nel suo interesse.



Servizi erogati dalle pubbliche amministrazioni

E’ ampiamente riconosciuto che ci siano molte aree di applicazione promettenti per la tecnologia blockchain oltre ai servizi finanziari. In particolare le blockchain potrebbero avere come obiettivo il miglioramento dell'erogazione dei servizi pubblici, magari utilizzando blockchain private ​​per facilitare la condivisione delle informazioni e il coordinamento dei processi tra pubbliche amministrazioni
Consideriamo ad esempio un caso d’uso particolare : il cambio di residenza.
A livello infrastrutturale si assume che vi sia una blockchain privata delle pubbliche amministrazioni a cui siano collegate anche le aziende che gestiscono il gas, la luce e l’acqua. Ciascuno di questi soggetti costituisce un nodo della rete blockchain privata.  Supponiamo ora che un cittadino voglia effettuare un cambio di residenza nella blockchain. In questo caso si rivolgerà al comune di riferimento e attiverà una richiesta di transazione blockchain. Tutti i nodi della rete avrebbero la situazione aggiornata della residenza del cittadino, ed in più, anche i soggetti che gestiscono i servizi di gas, luce ed acqua, potrebbero automaticamente procedere allo spostamento o alla voltura delle utenze, a partire dalla transizione attivata tra il cittadino e la pubblica amministrazione. Inoltre automaticamente anche le altre amministrazioni, nodi della rete, potrebbero aggiornare la residenza dell’utente, rilasciando una nuova patente di guida o un nuovo passaporto. E ancora  potrebbe  essere molto semplice  l’assegnazione del nuovo medico di base ed eventualmente e tutti i servizi sanitari connessi. In pratica nella infrastruttura blockchain potrebbe essere archiviata la storia dei cittadini  collegando in modo semplice ed efficace , non solo i servizi erogati dalle pa ma anche quelli delle imprese. Ovviamente occorre analizzare bene le problematiche relative alla privacy che non sono di facile risoluzione e ai costi energetici delle transazioni. Nonostante ciò la tecnologia ci offre delle potenzialità nuove che potrebbero ovviare alla incapacità, fino ad oggi manifestata, di collegare i dati e le informazioni delle pubbliche amministrazioni al fine di rendere servizi efficaci al cittadino e alle imprese.

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