sabato 10 novembre 2012

Quanti sono gli attori dell'OPEN GOVERNMENT?


E' da tempo che sono un attento osservatore "silenzioso" di quanto accade nel mondo e in Italia attorno al tema dell'Open data e dell'Open government e piu' si va avanti e piu' sono convinto che noi dobbiamo trovare la nostra dimensione della trasparenza e ancora di piu' di quello che è il significato
profondo dell'OPEN GOVERNMENT (governo aperto).
Cosa é? Voi, l'avete capito? Molti pensano che sia OPEN DATA, molti pensano che OPEN DATA ne sia il fattore abilitante. In generale con OPEN GOVERNMENT si intende un governo in cui la trasparenza delle istituzioni è talmente concreta che consente, in modo semplice, di far conoscere ai cittadini il funzionamento delle pubbliche amministrazioni. Tale modo di fare trasparenza, che non può essere uguale in tutti i Paesi del mondo, perchè diversi sono i fattori culturali, organizzativi, etc.., abilita il fattore " conoscenza " dei cittadini sulla macchina burocratica e può far scatenare, sotto opportune condizioni (non sempre semplici da attivare!!) una partecipazione e una collaborazione (collettiva) che consentono di migliorare l'efficacia e l'efficienza del settore pubblico e innalzare la qualità dei servizi. Dunque l'OPEN GOVERMENT è un principio molto complesso, che per avere successo, non dipende solo dalle pubbliche amministrazioni e da quanto loro sono trasparenti. Scusate se insisto su questo punto, ma mentre fare trasparenza è di esclusiva responsabilità delle Istituzioni (che devono mettere a disposizione una serie di dati e informazioni utili in determinati formati..) ,ed eventuali  successi o insuccessi, possono essere imputati direttamente a queste ultime, per fare OPEN GOVERNMENT entrano in gioco anche i cittadini, le imprese e le stesse organizzazioni non governative (ONG) che hanno una parte considerevole di responsabilità nel raggiungimento degli obiettivi.

In particolare e sintetizzando molto:

1)I cittadini dovrebbero essere attivi  e partecipativi  e questo assunto implica una cultura ben diversa da quella che è radicata nel nostro Paese. Si tenga presente che intendo una vera cultura della partecipazione...

2)Le imprese dovrebbero collaborare realizzando servizi "informativi" attraverso l'utilizzo dei dati messi loro a disposizione dalle Istituzioni pubbliche. Qui occorre creatività e capacità imprenditoriale oltre ad una inevitabile assunzione di rischi (che ultimamente pochi hanno intenzione praticare!!)

3)Le organizzazioni non governative dovrebbero vigilare sulle azioni rivolte alla trasparenza, all'OPEN GOVERMENT.Non solo dovrebbero diffondere i principi e favorire il cambiamento culturale... un ruolo importantissimo...che necessità di stabilire bene  cosa siano le ONG, quante persone rappresentino, i bilanci, le modalità di iscrizione, etc... Quindi è necessaria anche  una  trasparenza delle associazioni che richiedono la trasparenza delle Istituzioni! E questo diviene fondamentale per garantire la loro stessa indispensabile funzione. Il tema è molto caldo a livello internazionale....

In pratica per realizzare sul campo e concretamente i principi dell'OPEN GOVERNMENT non bastano piu' le pubbliche amministrazioni. E' infatti necessaria una interazione sempre maggiore con  la società (Cittadini, Imprese e ONG), che da semplice stakeholder diventa un  attore fondamentale, con i suoi compiti e, anche, con le sue ineludibili responsabilità...!

5 commenti:

  1. Mi sembra che lei abbia colto una serie di punti nuovi che potrebbero sembrare scontati ma che non lo sono affatto. Ho letto anche i suoi altri articoli. Ma dove è' stato fino ad oggi? Chiuso nel cassetto? Buon lavoro e vada avanti così .

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  2. Mi fa piacere che condivida. Occorre cercare di fare sempre più' chiarezza

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  3. Chiaro, puntuale...mi piace il tuo stile, è moderno, sintentico ma non scarno, efficace nella sua finalità didattico-informativa...
    Silvio Quinzone Garofalo

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  4. Ha senso parlare di Open Government senza E-Democracy?
    L'Open Government lo gestiscono le Istituzioni, attraverso la trasparenza, l'apertura, le forme di partecipazione e inclusione.
    Il cittadino, le Imprese e le ONG devono, dal loro canto, fare E-Democracy, partecipando, collaborando, contribuendo in maniera sostanziale alle scelte delle LORO Amministrazioni...

    E' molto piacevole leggerti, anche per me che sono neofita...grazie per questo blog!!!

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  5. Ti ringrazio !Mi sembra sia importantissimo, in questo momento di forte confusione e di molte parole spese sull'opendata, far comprendere che opengovernment è soprattutto partecipazione e collaborazione. Questo non è attuabile se non con un coinvolgimento, complesso da ottenere ma indispensabile, dei diversi attori (cittadini, imprese e ONG), con "nuovi" strumenti, sui cui anche noi italiani dobbiamo dire la nostra a livello internazionale!

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