sabato 31 maggio 2014

Linee di azione anticorruzione

Pubblico anche io le mie proposte inviate nella manifestazione d'interesse a componente ANAC, sperando che possano essere prese in considerazione da chi sarà in futuro tra i componenti dell'autorità e per  stimolare un dibattito costruttivo:


Proposte e linee di attività istituzionali

L’autorità anticorruzione ANAC dovrebbe focalizzare la propria attività pianificando gli interventi da realizzare nel breve, medio e lungo periodo, garantendo la concreta semplificazione e standardizzazione degli adempimenti di propria competenza, seguendo un percorso continuo di accompagnamento e di supporto alle pubbliche amministrazioni. La programmazione delle attività e il relativo stato di avanzamento, dovrebbe essere pubblicato on-line, in un processo continuo di partecipazione e di consultazione con la società civile.


In particolare, sarà indispensabile attivare linee di attività specifiche per le seguenti macro aree, assicurandone un’efficace correlazione: anticorruzione, trasparenza, OPENDATA e performance.
Tutte le attività dell’ANAC dovranno comunque essere ispirate ai principi dell’OPEN GOVERNMENT.

A)Anticorruzione:

1)Attività a livello organizzativo – E’ indispensabile attivare un piano di comunicazione, rivolto anche a rafforzare le relazioni con l’estero, in modo da assicurare la massima diffusione delle azioni intraprese e dei relativi risultati in tema anticorruzione (a seguito della L.190/2012 e  Dlgs.33/2013), anche ai fini del miglioramento del nostro Paese rispetto ai  ranking internazionali e EU.
Inoltre è importante avviare azioni volte a garantire la piena conoscibilità delle problematiche della corruzione attraverso la realizzazione di protocolli d’intesa e progetti in partnership con il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca ed eventuali associazioni per la realizzazione di pacchetti formativi, di strumenti, di contest, che sensibilizzino gli alunni e gli studenti universitari su questo tema.
Garantire che, nei percorsi formativi iniziali dei dirigenti pubblici e dei funzionari, siano inseriti corsi che favoriscano lo sviluppo di una cultura etica, attivando protocolli d’intesa con le Scuole delle Pubbliche Amministrazioni, sia a livello centrale sia locale, e seguendone la loro attuazione nel tempo.
Assicurare, l’effettiva conoscenza dei codici di comportamento da parte del personale pubblico, attraverso mirate azioni di comunicazione (eventi, e-mail, comunicazioni on-line).
Monitorare, le azioni disciplinari intraprese in tema anticorruzione, attraverso l’utilizzo di procedure informatizzate.
Favorire il coinvolgimento della società civile (associazioni, cittadini, etc.) per la definizione di azioni e progetti innovativi che riducano la corruzione attraverso consultazioni on-line e laboratori in presenza utilizzando metodologie OST.

2)Attività sui sistemi informativi ed ICT – I piani anticorruzione dovranno essere compilati on-line attraverso l’implementazione di un unico sistema informativo di analisi e di gestione del rischio per i settori definiti dal piano nazionale anticorruzione da mettere a disposizione di tutte le pubbliche amministrazioni, in modo da garantire, sia la identificazione di una ontologia dei rischi e delle misure da intraprendere il più possibile standardizzata, sia la possibilità di conoscere, in tempo reale e anche da parte di tutti i cittadini, lo stato di attuazione dei piani anticorruzione delle singole amministrazioni, così da intraprendere, velocemente le eventuali azioni correttive. Oltre a ciò è importante aprire un canale web per i wistherblower (assicurandone l’anonimato), in modo da favorire l’emersione di episodi corruttivi nelle pubbliche amministrazioni.

B)Trasparenza OPENDATA e performance

1) Azioni a livello organizzativo –E’ importante semplificare, attraverso la definizione di una guida agli adempimenti che riporti anche esempi concreti e di best practise, gli obblighi di pubblicazione relativi al Dlgs.33/2013, nonché accompagnare le amministrazioni nella reingegnerizzazione dei processi per favorire la massima informatizzazione possibile nel flusso “di generazione dei dati” relativi ai diversi settori d’interesse.
 E’ necessario attivare concrete azioni sulla trasparenza e in particolare nella definizione, così come previsto dal Dlgs.33/2013, degli standard per la pubblicazione dei dati in collaborazione con il Dipartimento della funzione pubblica e con l’Agenzia per l’Italia digitale. A tal fine è opportuno focalizzare l’attenzione sui formati aperti, sugli OPENDATA, favorendo, oltre alla pubblicazione dei dati della spesa, anche la massima trasparenza sui dati relativi al “business” delle PA, ai servizi significativi che esse erogano: Istruzione, salute, giustizia, criminalità, università e ricerca.

2)Attività sui sistemi informativi ed ICT – E’ importante integrare le diverse fonti informative già in uso da parte della ANAC (portale della trasparenza) con quelle del DFP, garantendo l’interoperabilità dei sistemi e la fruibilità dei dati raccolti da parte di tutti i cittadini, in modo da poter abilitare meccanismi virtuosi di partecipazione e collaborazione secondo quelli che sono i principi dell’OPEN GOVERNMENT.
A tal fine è necessario sviluppare il portale della trasparenza come un vero sistema informativo gestionale, integrato, tra l’altro con quello relativo all’anticorruzione, in cui i piani delle performance e i piani della trasparenza vengono compilati on-line, in modo da garantire la definizione di azioni ex post, in tempo reale e sulla base di una conoscenza, il più possibile oggettiva, dei dati rilevati. I cittadini dovrebbero essere coinvolti, attraverso meccanismi di consultazione on-line e in presenza nel processo di valutazione delle performance delle PA. In questo modo sarebbe integrato un sistema di qualità formale, ispirata dall’adempimento a determinate regole e procedure, con quello di qualità effettivamente percepita dai cittadini.
Inoltre, in questa direzione è fondamentale un’evoluzione dello strumento “Bussola della trasparenza”, previo accordo con il DFP, aggiungendo funzionalità che possano consentire, in tempo reale, da parte degli OIV l’attestazione delle pubblicazioni e la valutazione dei contenuti pubblicati, in modo da migliorare attraverso un “processo continuo” la trasparenza.



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