lunedì 6 aprile 2015

Oltre l'AGID :Ai sistemi informativi delle PA servono dirigenti competenti

In questo momento di notevole complessità organizzativa dovuta da un lato alle recenti dimissioni del  Direttore di AGID e dall'altro alle sempre maggiori aspettative, da parte di tutti gli stakeholder, di una effettiva diffusione ed attuazione del "digitale" nel nostro Paese, ho riflettuto su alcuni punti, spesso non considerati dagli addetti ai lavori, ma che a mio avviso contribuiscono a frenare l'adozione dei servizi digitali e l'effettiva reingegnerizzazione dei processi nel settore pubblico.



 Il primo aspetto su cui mi voglio soffermare è la mancanza di persone giuste al posto giusto, e non mi riferisco ad AGID ma a tutto il panorama delle pubbliche amministrazioni. Spesso infatti i posti dirigenziali sia di I sia di II fascia, con competenze sui sistemi informativi e sulla reingegnerizzazione dei processi, sono coperti da personale con competenze non tecniche (contravvenendo alle previsioni dettate dal legislatore che con il Dlgs.39/1993 aveva introdotto una seppur timida forma di tutela all'art.11 comma 1 laddove :" Le amministrazioni, d'intesa con l'Autorità, riservano una quota dei posti di dirigente della dotazione complessiva della medesima qualifica per l'inquadramento del personale specificamente qualificato nello svolgimento di attività relative ai sistemi informativi automatizzati, purché in possesso dei requisiti richiesti per l'accesso a tale qualifica ... e al comma 2 dove la norma impone che : I dirigenti di cui al comma 1 coordinano i sistemi informativi impiegati nell'amministrazione in cui operano sotto la direzione del dirigente generale di cui all'art.10 comma 1....).

Tale prassi, ascrivibile ad una carenza di figure nel settore dei sistemi informativi e spesso ad un "pensiero" un po' troppo superficiale secondo cui il manager non debba conoscere in dettaglio le materie di cui l'ufficio si occupa  procura una serie di conseguenze negative per le pubbliche amministrazioni, soprattutto in ambito ICT, dove, sfruttando una serie di conoscenze tecniche e di metodologie, è possibile migliorare tutte le tre " E" ( economicità, efficienza ed efficacia) che ci tormentano ormai da anni!

Quindi penso che sia sempre più urgente avere figure professionali competenti nei posti dirigenziali previsti per i sistemi informativi, per i servizi digitali, e per la ingegnerizzazione dei processi.

Il fatto di non utilizzare dirigenti competenti nel settore ICT, produce almeno tre tipi di problemi:

1) Carenza nella capacità di effettuare stime economiche su prodotti/servizi di carattere informatico (in questo senso il fornitore di servizi informatici può godere di vantaggi nella negoziazione dovuta alla palese asimmetria informativa);

2) Mancanza di adeguatezza nell'adottare la corretta soluzione tecnologico organizzativa per migliorare i processi interni ed esterni (non avendo conoscenze in materia, si affida alle soluzioni proposte o da fornitori o o da consulenti o da interni, senza poter valutare correttamente e dunque senza poter prendere decisioni nel rispetto del proprio ambito di responsabilità, sulla base di una conoscenza oggettiva dei dati e delle informazioni in suo possesso);

3)Bassa capacità di valutare la produttività e il proprio personale ( a tutto svantaggio nella individuazione degli indicatori e delle misurazioni necessarie per il ciclo della performance).

Ciò che accade è che spesso i fornitori esterni sostituiscono la carenza di competenze tecniche interne, soprattutto a livello manageriale, con le proprie, favorendo i propri obiettivi di profitto, proponendo soluzioni,progetti ed attività che, nella maggior parte dei casi non collimano con l'auspicata modernizzazione del settore pubblico e con gli outcome desiderati. Questo crea spesso sprechi sia a livello di amministrazioni centrali che periferiche.

Quindi, una forte competenza dirigenziale ICT in ogni PA è altamente auspicabile poiché contribuirebbe a negoziare i servizi e i contratti ICT con il fornitore; a spingerlo verso mete e obiettivi sfidanti in un contesto diverso, di "partnership forte" tra pubblico e privato, in cui seppur nella diversità dei propri ruoli, ciascuno contribuisce in positivo al miglioramento del sistema digitale del nostro Paese.

Inoltre vorrei evidenziare un altro fattore di criticità presente nelle nostre pubbliche amministrazioni. Spesso gli uffici dei sistemi informativi sono completamente scollati dalle attività di business. In particolare non si pongono come funzione di supporto alle attività che creano valore per l'amministrazione nella quale operano. E questo è un altro grande problema cui occorre porre rimedio....










Nessun commento:

Posta un commento